Il Mistero del Quindicesimo Piano – Chi era davvero la Signora Wu?

All'inizio del 2016, gli abitanti del palazzo numero 12 su Shaanxi Road, nella grande città cinese di Xi’an, avevano imparato a non avvicinarsi all'appartamento in fondo al corridoio del quindicesimo piano. Nessuno conosceva molto della donna che vi abitava. Sapevano solo che era pericolosa. E che qualcosa in lei era profondamente sbagliato.

Si chiamava Wu, almeno così diceva il nome sul citofono. Aveva 43 anni e viveva completamente da sola. Non riceveva visite. Non usciva quasi mai. Ma ciò che più inquietava i vicini era il rumore che spesso proveniva dal suo appartamento: voci, litigi accesi... sempre da sola. Parlava con sé stessa, ma non era un semplice monologo. Era come se impersonasse più voci. Più persone.

Ma non era solo questo a mettere tutti a disagio

Era il terrore puro che lei sapeva generare. Un pomeriggio, una ragazza stava attraversando il corridoio del quindicesimo piano per andare a casa di un’amica. Passando davanti alla porta della donna, questa si spalancò con violenza. La signora Wu piombò fuori urlando frasi senza senso. La ragazza si girò di scatto, credendo che Wu stesse fuggendo da qualcuno. Ma non era così. Era lei l’aggressore.

Con gli occhi sbarrati, le mani artigliate, la donna cominciò a rincorrerla. La ragazza urlò, scappò, riuscì a bussare alla porta dell’amica. La porta si aprì appena in tempo per farla entrare e chiudersi alle spalle, mentre Wu si scagliava contro di essa come una furia.

Una Presenza Instabile

Da quel giorno, non fu più un episodio isolato. Altre ragazze, soprattutto adolescenti, raccontarono di essere state inseguite da quella donna impazzita che piombava improvvisamente fuori dal suo appartamento. Non fece mai male a nessuna, ma la paura che generava era... tangibile. Eppure nessuno chiamò la polizia. Nessuno tentò di fermarla. I residenti, forse per compassione o forse per rassegnazione, scelsero di ignorarla.

La donna sembrava sola. E completamente spezzata dentro.

Il Silenzio

Poi, a febbraio, accadde qualcosa di strano. Wu smise di inseguire le persone. Smise anche di parlare da sola. Il suo appartamento diventò silenzioso. All’inizio, fu un sollievo. Poi, divenne inquietudine.

Nessuno voleva bussare alla sua porta. Nessuno voleva scoprire che fine avesse fatto. Si raccontarono che forse se n’era andata. Che aveva lasciato l’appartamento senza dir nulla. Una speranza più che una convinzione.

L’Ascensore

Quasi in contemporanea, un ascensore del palazzo smise di funzionare. Si bloccò tra l’undicesimo e il decimo piano. I tecnici intervennero, ma non avevano gli strumenti adatti. Così decisero di tagliare la corrente al vano e rimandare la riparazione di un mese.

Un mese intero.

Quando finalmente tornarono, abbassarono la cabina al decimo piano e aprirono le porte. E lì, trovarono l’orrore.

Una Fine Silenziosa

La signora Wu era dentro. Morta.

Si ipotizza che, subito dopo uno dei suoi attacchi, fosse entrata nell’ascensore e che questo si fosse bloccato durante la discesa. Ma lei non fece nulla. Non urlò. Non chiese aiuto. Non premette alcun pulsante. Rimase in silenzio.

Nessuno sapeva che fosse lì. I tecnici tagliarono la corrente, ignari di avere condannato qualcuno. Wu rimase intrappolata per giorni, senza cibo né acqua. Morì lentamente, di disidratazione. Un destino lento e doloroso.

All'interno dell’ascensore c’erano segni di graffi sulle pareti. Le sue mani erano ridotte a brandelli. Aveva cercato, disperatamente, di uscire. Ma solo una volta. Poi, si era arresa.

E adesso?

Oggi, chi vive ancora in quel palazzo non dimentica il silenzio che venne dopo il terrore. La paura è sparita, sì. Ma ha lasciato dietro di sé un vuoto inquietante. Perché nessuno sa davvero chi fosse la signora Wu.

E nessuno vuole scoprire cosa le stesse davvero parlando... quando era sola.