Cosa si Nascova nel Sotterraneo di Campo Lane?

Nel pomeriggio di domenica 25 febbraio 1855, una donna di 48 anni di nome Hannah Rallinson, insieme a suo marito e un gruppo di amici, camminava a passo svelto lungo una strada di Sheffield, in Inghilterra. Il silenzio era palpabile, interrotto solo dal ritmo dei loro passi, carichi di un'apprensione che pesava come piombo. Dietro di loro, un altro gruppo, leggermente più numeroso, seguiva i loro movimenti, un'ombra silenziosa che si allungava sulla strada. Entrambi i gruppi si dirigevano verso lo stesso luogo, ma con intenzioni diametralmente opposte. Il secondo gruppo, mosso da una morbosa curiosità, era lì solo per assistere allo spettacolo che si sarebbe consumato.

Hannah, intrappolata in questa processione forzata, non poteva fare a meno di chiedersi come fosse finita in quella situazione. Sheffield, all'epoca, era una città industriale in fermento, un labirinto di fabbriche metallurgiche che attiravano lavoratori da ogni dove. Con l'aumento della popolazione, la città aveva eretto palazzi di appartamenti popolari, alloggi economici e sovraffollati.

Un Lutto Inconsolabile e una Nuova Speranza

Hannah e suo marito vivevano in uno di questi tuguri e lavoravano in una delle fabbriche. La loro vita, già dura, era stata ulteriormente segnata dalla tragica perdita del loro figlio maggiore, morto in un incidente minerario. Il dolore aveva consumato Hannah, trasformandola in un'ombra di sé stessa.

Nel suo lutto, Hannah si era chiusa in sé stessa, trovando rifugio nel lavoro estenuante e nelle preghiere notturne, cercando disperatamente di comunicare con il figlio perduto. Suo marito, inizialmente, aveva condiviso il suo dolore, ma col tempo aveva iniziato a riprendersi, spingendo Hannah a tornare in chiesa, a cercare conforto nella compagnia degli altri. E, ironicamente, fu proprio questo nuovo gruppo di sostegno religioso a catapultarla in una situazione ancora più orribile, una tragedia che si stava svolgendo in quel momento per le strade di Sheffield.

La Discesa nell'Oscurità

Nel gruppo che accompagnava Hannah c'erano suo marito, la sua amica più cara, Harriet Ward, e tre membri della famiglia Favell. Tutti diretti verso il palazzo di appartamenti di Campo Lane, dove Harriet e i Favell vivevano. La tensione era alta, il risultato di un acceso dibattito avvenuto in chiesa. Alcuni parrocchiani accusavano Harriet e i Favell di aver inventato ciò che stava accadendo nel loro seminterrato, mentre altri, credendo alle loro parole, insistevano che il luogo fosse troppo pericoloso e dovesse essere sigillato o addirittura l'intero edificio abbattuto.

Esasperati, Harriet e i Favell avevano abbandonato la chiesa, seguiti da Hannah e i suoi amici, determinati a proteggere il loro appartamento. Una volta giunti a destinazione, si erano barricati all'interno, lasciando la folla curiosa fuori. Ma la loro tregua fu di breve durata. Presto, la discussione si spostò sul seminterrato, il fulcro del terrore.

Con il calare della notte, la folla fuori si fece sempre più numerosa e minacciosa. I Favell, temendo un'irruzione, cercarono di dissuaderli, ma fu tutto inutile. Fu allora che Hannah, spinta dalla disperazione e dal desiderio di tornare a casa, si offrì di scendere nel seminterrato per coprire la finestra attraverso cui la folla spiava.

Mentre Hannah si addentrava nell'oscurità, i suoi amici aspettavano in cima alle scale. Dopo aver udito il suono del telo che veniva sistemato, un urlo agghiacciante ruppe il silenzio. L'urlo di Hannah.

Suo marito si precipitò giù, trovandola a terra, immobile. La portò di sopra, disperato, e la depose appena fuori dalla porta del seminterrato, scuotendola nel tentativo di farla rinvenire. Hannah respirava ancora, ma non si svegliava. Harriet corse a prendere un panno umido e tornò inginocchiandosi accanto all'amica, poggiandole la stoffa sulla fronte, sperando di rianimarla.

Visioni Terrificanti

Mentre Harriet era inginocchiata, lo sguardo le cadde sull'apertura del seminterrato, proprio oltre il corpo inerme di Hannah. Alzò gli occhi e fissò l'oscurità che emanava dal vano. I suoi occhi si spalancarono nel terrore, un grido strozzato le morì in gola, e svenne anche lei, cadendo all'indietro.

Hannah, dopo essersi ripresa, raccontò di essere scesa, di aver sistemato la tenda e di aver avvertito gli altri che stava risalendo. Ma quando si era voltata verso le scale, qualcosa di terrificante la attendeva nell'ombra del seminterrato, qualcosa che le bloccava il passaggio e le gelava il sangue nelle vene, culminando in un urlo e nella perdita dei sensi.

Il racconto di Harriet, al suo risveglio, fu ancora più agghiacciante. Dopo aver poggiato il panno umido sulla fronte di Hannah, aveva alzato lo sguardo e visto qualcosa risalire lentamente le scale dal seminterrato, fissandola dritto negli occhi con un'intensità raccapricciante. La visione la paralizzò, culminando in un urlo di puro terrore prima di svenire.

Un Mistero Irrisolto

Poco dopo i loro racconti arrivò la polizia, disperdendo la folla. Hannah e suo marito erano finalmente potuti tornare al loro appartamento. Ma solo dodici ore dopo, Hannah morì. L'inchiesta del medico legale non aveva trovato alcuna spiegazione scientifica, e il certificato di morte riportava una sola causa: spavento.

Harriet, sopravvissuta all'orrore, e la famiglia Favell si trasferirono immediatamente, incapaci di restare in quell'appartamento maledetto. Molti altri inquilini del palazzo di Campo Lane fecero lo stesso. Ancora oggi, la morte di Hannah rimane un mistero inquietante, una macabra testimonianza di come il terrore possa letteralmente uccidere.